I cinque Tibetani non sono per tutti. Intraprendete questo percorso solo se riuscite a credere nella “Fonte della Giovinezza” e che si può rallentare l’invecchiamento. Se accettate l’idea che l’impossibile è raggiungibile, otterrete un gran numero di benefici.
Con i cinque Tibetani si può raggiungere il benessere del corpo, della mente, dello spirito e il risveglio della forza vitale. Tutto ciò è raggiungibile solo però se sarete gentili con voi stessi e se vi concederete il giusto spazio e tempo. E’ una promessa che fate a voi stessi, i progressi non devono essere forzati, gioite di ogni piccolo miglioramento, solo così i risultati dureranno nel tempo.
I cinque Tibetani funzionano, non vi toglieranno quarant’anni, ma possono aiutarvi a sembrare più giovani, a sentirsi molti anni in meno e a conquistare un maggior senso di benessere. Se li farete tutti i giorni si vedranno già i risultati in trenta giorni e i vostri amici cominceranno a farvi domande sul vostro aspetto più giovane e sano.
Perché funzionano i 5 Tibetani
Nel corpo ci sono sette centri energetici principali che corrispondono alle sette ghiandole endocrine. Le funzioni corporee sono regolate dagli ormoni secreti proprio dalle ghiandole endocrine. Di recente si è scoperto che anche l’invecchiamento è regolato dall’ormone della morte che viene prodotto dalla ghiandola pituitaria all’inizio della pubertà. Sembra che l’ormone della morte interferisca con l’abilità delle cellule di utilizzare ormoni benefici come quello della crescita, quindi cellule e organi a poco a poco si deteriorano e muoiono.
Cosa sono i Chakra
In realtà i sette centri energetici che chiamiamo chakra possono essere considerati come campi elettrici invisibili a occhio nudo. Ogni chakra ha il centro in una delle sette ghiandole endocrine (a secrezione interna), che hanno la funzione di stimolare la produzione di ormoni. Gli ormoni regolano le funzioni del corpo incluso il processo di invecchiamento. I sette chakra sono così localizzati : 1) le ghiandole della riproduzione 2) il pancreas 3) le ghiandole surrenali 4) il timo 5) la tiroide 6) la ghiandola pineale 7) la ghiandola pituitaria.
I chakra e l'energia
Equilibrando i sette Centri Energetici probabilmente viene normalizzato anche lo squilibrio ormonale, perciò le cellule possono replicarsi e prosperare come quando eravamo giovani. Stimolando tutti i sistemi di regolazione del corpo, le ghiandole endocrine, il sistema circolatorio, i meridiani e così via si agisce sul livello biochimico degli enzimi e degli ormoni, influenzando fortemente la nostra sensazione di benessere e la nostra sfera emozionale. In una persona sana ogni centro energetico ruota a grande velocità, facendo in modo che l’energia vitale detta anche “prana” scorra verso l’alto attraverso il sistema endocrino.
Se uno di questi centri rallenta, si blocca il flusso di energia vitale influendo così sullo stato di salute. Il modo più rapido per riattivare il normale movimento rotatorio dei centri energetici è fare regolarmente i Cinque Tibetani. Dato che questi esercizi stimolano in modo tanto efficace i diversi sistemi energetici, i risultati saranno subito percepibili a chi li pratica. Gli esercizi sono abbastanza dolci da poter essere eseguiti da chiunque e a qualunque età.
Per vedere se funzionano provateli, offrite loro una possibilità di riuscita, investite un po’ di tempo e di energia e se perdete interesse verso di loro non aspettatevi di ottenere risultati straordinari.
Siate consapevoli di essere una persona speciale che vede oltre le convenzioni e i preconcetti degli altri, in fin dei conti state solo amando voi stessi e quindi ogni cosa è possibile.
La storia dei 5 Tibetani
Il libro sui Cinque Tibetani venne scritto negli anni Trenta. La versione originale “Eye of revelation” fu pubblicata nel 1939. Forse Peter Kelder prese spunto da Shangri-La di James Hilton, che nel libro di maggior successo Lost Horizon, lascia intuire che il segreto della forza e vitalità dei Lama Tibetani consiste in alcuni esercizi rituali. L’autore Peter Kelder, ispirandosi a questo, descrive la ricerca di quei riti e di come siano arrivati in Occidente. Con i Cinque Tibetani impareremo a conoscere i misteri che per tanto tempo sono stati celati negli antichi monasteri.
La storia narrata nel libro ha inizio un pomeriggio in cui l’autore, Peter Kelder, si sta rilassando su una panchina del parco, leggendo il giornale della sera. Un vecchio gentiluomo gli si siede vicino e lo impegna in una conversazione. L’uomo si presenta come il colonnello Bradford, un ufficiale dell’esercito inglese in pensione che ha prestato servizio anche nei corpi diplomatici della Corona. La sua carriera lo ha condotto fin nei più remoti angoli del globo, e il colonnello Bradford avvince l’interesse di Kelder con i racconti delle sue avventure. I due si congedano con la promessa di rivedersi. In seguito si incontrano regolarmente, e alla fine stringono una solida amicizia.
Una sera, mentre sono insieme, il colonnello gli annuncia una sorprendente decisione che ha preso. Quando egli era di stanza in India, alcuni anni prima, aveva udito una storia curiosa e indimenticabile che riguardava i lama di un monastero situato in qualche luogo remoto e selvaggio dell’Himalaya tibetano. In quel monastero, un’antica sapienza tramandata per migliaia di anni prometteva la soluzione di uno dei grandi misteri del mondo. Secondo la leggenda, i lama del monastero erano eredi del segreto della Fonte della Giovinezza.
Come tutti, il colonnello Bradford aveva cominciato ad invecchiare all’età di 40 anni, e da allora egli aveva perduto qualunque sembianza della gioventù. Più sentiva parlare di quella miracolosa Fonte della Giovinezza e più si convinceva che un tale luogo esistesse veramente. Egli cominciò a raccogliere informazioni sulle vie da seguire, sulle caratteristiche della zona, sul clima, e su qualunque altro dato che potesse aiutarlo ad individuare quella località.
Una volta iniziata la ricerca, il colonnello fu sempre più ossessionato dal suo desiderio di trovare questa Fonte della Giovinezza a tal punto che aveva deciso di ritornare in India e di cercare seriamente quel ritiro ed il suo segreto di duratura gioventù. Il colonnello Bradford mi chiese se volessi unirmi a lui in questo impegno. Kelder tentenna nell’indecisione, ma alla fine si arrende allo scetticismo, declinando con riluttanza l’invito.
Il colonnello Bradford si dispose a compiere la sua missione da solo. Poi, passarono molti anni senza dare più notizie di sé. Infatti Kelder aveva quasi dimenticato il suo amico di un tempo e le idee di una Shangri-La tibetana, quando un giorno una lettera annunciò che il colonnello aveva raggiunto il suo obiettivo e stava per tornare.
Poco tempo dopo, quando i due si ritrovarono, Kelder è testimone di una strabiliante trasformazione. Bradford, inaspettatamente, mostra le sembianze “che il colonnello deve aver avuto negli anni della sua giovinezza, molto tempo fa. Invece di un vecchio curvo e pallido con un bastone da passeggio, vide una figura alta, eretta. Aveva il volto florido e i capelli crescevano folti e neri con rare tracce di grigio”.
Il colonnello Bradford si apprestò a raccontare al suo emozionato amico tutto ciò che era accaduto durante la sua prolungata assenza. Parlò di anni di lotte e di sforzi ricompensati infine dal successo – la scoperta di un remoto monastero tibetano i cui occupanti non invecchiavano mai.
Nel monastero, non si vedeva da nessuna parte uomini o donne anziani. I lama, scherzando bonariamente, si riferivano al colonnello chiamandolo “l’Antico”, perché molto tempo era trascorso da quando avevano visto qualcuno che sembrasse vecchio come lui. Per loro, egli costituiva quasi una novità.
“Per le prime settimane dopo il mio arrivo”, disse il colonnello, “mi sentii come un pesce fuor d’acqua”. Ogni cosa che vedevo era per me fonte di meraviglia, a volte potevo a stento credere ai miei occhi. Presto, la mia salute cominciò a migliorare. Riuscivo a dormire profondamente di notte, ed ogni mattina mi svegliavo sentendomi sempre più fresco ed energico. Di lì a poco, mi resi conto che il mio bastone da passeggio mi era necessario solo durante le escursioni sui monti”.
Poi, una mattina il colonnello si imbatte in uno specchio, e per la prima volta in due anni vede la propria immagine riflessa. Con sua totale incredulità e sorpresa, l’immagine davanti ai suoi occhi è quella di un uomo molto più giovane. Il colonnello si rende conto di aver subito una trasformazione fisica : egli appare di ben quindici anni più giovane rispetto al giorno del suo arrivo.
“Le parole non possono descrivere la gioia e l’esaltazione che provavo. Nelle settimane e nei mesi seguenti, il mio aspetto continuò a migliorare, ed il cambiamento divenne sempre più evidente per tutti coloro che mi conoscevano. In breve tempo, il mio soprannome onorario, “l’Antico”, non si udì più”.
Quindi, il colonnello Bradford spiega esattamente in che modo ha ottenuto questo notevole ringiovanimento. “La prima cosa importante che mi venne insegnata al mio ingresso nel monastero”, disse il colonnello, “fu questa : il corpo ha sette centri di energia che potremmo chiamare vortici. Gli Indù li chiamano chakra. Essi sono dei potenti campi elettrici, invisibili ai nostri occhi, e tuttavia assolutamente reali. Questi sette vortici controllano le sette ghiandole a secrezione interna nel sistema endocrino, e le ghiandole endocrine, a loro volta, regolano tutte le funzioni del corpo, compreso il processo di invecchiamento…..”
In un corpo sano, ognuno di questi sette vortici ruota a grande velocità, consentendo all’energia vitale, chiamata anche prana ovvero energia eterica, di fluire verso l’alto attraverso il sistema endocrino. Ma se uno o più di questi vortici inizia a rallentare, il flusso di energia vitale risulta inibito o bloccato, e, ecco, questo potrebbe essere un altro modo per definire l’invecchiamento ed un precario stato di salute.
“Il modo più rapido per riacquistare la giovinezza, la salute e la vitalità consiste nel riavviare il normale movimento rotatorio di questi centri energetici. Ciò si può realizzare mediante cinque semplici esercizi. Ciascuno di essi è efficace di per sé, ma i migliori risultati si ottengono con la pratica di tutti e cinque. In realtà, non si tratta di esercizi veri e propri. I lama li chiamano Riti ed anch’io mi riferirò ad essi con lo stesso termine”.
Detto questo il colonnello descrive ed esegue davanti a Kelder cinque esercizi yoga che egli chiama “i Cinque Riti”. Egli raccomanda a Kelder di iniziare con l’esecuzione quotidiana di ogni Rito ripetuta per tre volte, e poi di aumentare gradualmente le ripetizioni fino ad arrivare a 21 al giorno.
In seguito, egli spiega che i benefici apportati dai Riti saranno più accentuati per coloro che praticano la castità. Mentre egli avverte che esso non rappresenta un obiettivo realistico per la maggior parte delle persone, egli rivela un sesto rito che risulterà efficace per coloro che accettano questa sfida.
Una volta avuta da Bradford la rivelazione dei Cinque Riti, Kelder iniziò a sperimentarli pieno di entusiasmo. Entro tre mesi registrò risultati davvero ragguardevoli. Ansioso di condividere con altri la notizia della scoperta di Bradford, chiese al colonnello di tenere un corso. Il colonnello si dichiarò d’accordo, e il piccolo gruppo di studio che ne risultò venne soprannominato “Himalaya Club”.
Il gruppo si riuniva regolarmente per praticare i Cinque Riti e discutere di argomenti come dieta e nutrizione. Effettivamente, i membri del club – tutti al di sopra dei 50 anni – entro breve tempo trassero giovamento dai poteri di ringiovanimento dei Cinque Riti. Il tal modo un gran numero di persone in tutti i paesi del mondo è stato reso partecipe della scoperta della Fonte della Giovinezza fatta da Bradford.
I 5 tibetani "Riti"
Primo Rito
Il primo rito ha lo scopo di accelerare la velocità dei vortici. Stare in piedi eretto e allargare le braccia in modo da portarle orizzontali al pavimento. Adesso ruota su te stesso finché non avverti un leggero capogiro. E’ molto importante che ruoti da sinistra verso destra. Per cominciare effettua il rito fino al punto in cui avverti un leggero capogiro. Per attenuare la sensazione di vertigine prima di iniziare a ruotare metti a fuoco un punto davanti a te. Non appena inizi a girare, continua a trattenere lo sguardo su quel punto il più a lungo possibile. In ultimo, dovrai far sì che quel punto abbandoni il tuo campo visivo così da poter ruotare su te stesso con il resto del corpo. Allora, ruota il capo molto velocemente, e rimetti a fuoco il punto non appena ti è possibile. Il punto di riferimento ti da la possibilità di sentirti meno disorientato e stordito.
Per ritornare alla posizione di partenza aiutarsi come segue : mentre state ancora girando, avvicinate le palme delle mani al viso e concentrate lo sguardo sui pollici. In questo modo siete il centro del vostro mondo e, quindi, al centro della tranquillità e delle forza.
AIUTA AD ALLEVIARE : Vene varicose – Osteoporosi – Emicranie
BENEFICI PER LA SALUTE : intensifica la circolazione, e quindi può alleviare i problemi di vene varicose ; tonifica le braccia e ne allevia i dolori dell’osteoporosi ; aumenta il flusso energetico attraverso tutti i chakra, specialmente quelli situati alla sommità del capo, la fronte, il torace e le ginocchia, stimolando la rivitalizzazione delle cellule ; aiuta il flusso del fluido cerebro-spinale che contribuisce alla chiarezza mentale ed è di ausilio nella prevenzione delle emicranie.
SOTTOPONETEVI AD UN CONTROLLO MEDICO : dal momento che la rotazione potrebbe aggravare certe condizioni di salute, chiedete sempre consiglio di un professionista se avete problemi di sclerosi multipla, il morbo di Parkinson o un disturbo senile, la sindrome di Meniere, vertigini, se vi trovate in stato di gravidanza accompagnato da nausee, o state assumendo farmaci che possono causare stordimento. Se avete il cuore ingrossato, problemi di valvole cardiache, o avete sofferto di infarto durante gli ultimi tre mesi, non eseguite questo Rito senza l’esplicito consenso del vostro medico.
Secondo Rito
Sdraiarsi a terra supini (con la faccia in su) possibilmente su un tappeto. Distendere completamente le braccia lungo i fianchi e appoggiare i palmi delle mani sul pavimento, tenendo le dita unite. Sollevare il capo da terra piegando il mento sul petto e contemporaneamente sollevare le gambe in posizione verticale, tenendo le ginocchia tese e il bacino possibilmente a terra. Se siete in grado di farlo, estendete le gambe, senza piegare le ginocchia, all’indietro verso la testa. Riportare ora, lentamente, a terra sia il capo che le gambe, tenendo sempre le ginocchia tese. Rilassate tutti i muscoli e ripetere il rito.
Respirazione
Quando si sollevano le gambe e il capo inspirare profondamente ed espirare completamente quando si abbassano. Tra un’esecuzione e l’altra, quando si rilassano i muscoli, continuare a respirare mantenendo lo stesso ritmo.
AIUTA AD ALLEVIARE : Artrite – Osteoporosi – Mestruazioni irregolari – Sintomi della menopausa – Problemi digestivi e intestinali – Dolori lombari – Rigidità delle gambe e del collo.
BENEFICI PER LA SALUTE : ha un effetto ristoratore sulla ghiandola della tiroide, sulle surrenali, sui reni, sugli organi del sistema digestivo, e sugli organi e ghiandole sessuali, compresi prostata e utero. E’ utile per il ciclo mestruale irregolare ed allevia alcuni dei sintomi della menopausa. Ha un effetto positivo sui problemi digestivi e intestinali. E’ ottimo per la circolazione e la respirazione, rendendo più tonici i muscoli cardiaci ed il diaframma, e regola il flusso linfatico. Il movimento inoltre rinforza l’addome, le gambe e le braccia ; allevia la tensione alla parte inferiore della schiena, diminuendo così il dolore ; ha un effetto benefico sulla rigidità delle gambe e del collo. Può essere di aiuto a coloro che soffrono di artrite lombare e cervicale, e per coloro che sono affetti da osteoporosi alle gambe, alle anche, al bacino e al collo. Accelera inoltre la rotazione dei chakra 5, 3, 2 e 1, nella gola, nelle aree superiore e inferiore dell’addome, e nel coccige.
SOTTOPONETEVI AD UN CONTROLLO MEDICO : se soffrite di ernia iatale, di ernia, di ipertiroidismo, di sindrome di Meniere, di vertigine o di malattie accompagnate da crisi acute e periodiche, chiedete sempre il consiglio di un professionista per sapere se questo esercizio sia sicuro per voi. Se siete incinta, o avete subito un intervento chirurgico entro gli ultimi sei mesi, se soffrite di ipertensione e non assumete farmaci o di ipertiroidismo, o di una grave forma di artrite alla spina dorsale, o di alterazioni dei dischi intervertebrali, chiedete sempre al vostro medico il permesso per poter effettuare questo Rito. Se avete il cuore ingrossato, problemi di valvole cardiache, o avete sofferto di infarto durante gli ultimi tre mesi, non eseguite questo Rito senza l’esplicito consenso del vostro medico.
Terzo Rito
Inginocchiarsi sul pavimento con il corpo diritto e le mani appoggiate sui muscoli posteriori delle cosce. Il dorso dei piedi è sollevato da terra, flettendo le dita dei piedi. Inclinare in avanti il capo e il collo ripiegando il mento sul petto. Piegandosi all’indietro, inclinare dolcemente il capo, inarcando la spina dorsale. Tornare lentamente nella posizione iniziale e ripetere.
Respirazione
Quando si inarca la spina dorsale fare un’ampia inspirazione ed espirare quando si torna in posizione eretta. Questo si può fare anche ad occhi chiusi.
AIUTA AD ALLEVIARE : Artrite – Mestruazioni irregolari o difficoltose – Sintomi della menopausa – Problemi digestivi – Dolori alla schiena e al collo – Congestione da sinusite.
BENEFICI PER LA SALUTE : come il Secondo Rito, anche il Terzo ringiovanisce la ghiandola della tiroide, le surrenali, i reni, tutti gli organi del sistema digestivo, ed anche gli organi e le ghiandole sessuali compresi prostata ed utero. Risulta particolarmente efficace per le donne in menopausa e per le donne mestruate che tendono ad avere dei cicli irregolari o difficoltosi. Tonifica e rafforza l’addome, rende tonico il diaframma, profonda la respirazione, e allevia la tensione muscolare nelle zone lombare e cervicale, diminuendo dolore e rigidità. Aiuta a liberare dalla congestione dovuta alla sinusite e allevia i sintomi dell’artrite cervicale e dorsale. L’effettuazione di questo movimento accelera la rotazione di tutti i chakra, specialmente il 5, il 3 ed il 2, nella gola e nella parte sia superiore che inferiore dell’addome, incrementando la generale sensazione di vitalità e di energia.
SOTTOPONETEVI AD UN CONTROLLO MEDICO : se soffrite di ernia, di ernia iatale, di ipertensione senza controllo di farmaci, di alterazioni dei dischi intervertebrali, di ipertiroidismo, di sindrome di Meniere, di vertigine o di malattie accompagnate da crisi acute e periodiche, chiedete sempre il consiglio del vostro medico prima di effettuare questo Rito. Le donne incinte e coloro che hanno subito interventi chirurgici entro gli ultimi sei mesi dovrebbero anche richiedere il parere di un medico. Se avete il cuore ingrossato, problemi d valvole cardiache, o avete sofferto di infarto durante gli ultimi tre mesi, non eseguite questo Rito senza l’esplicito consenso del vostro medico.
Quarto rito
Sedere a terra con le gambe distese divaricate di circa 30 centimetri. Appoggiare i palmi delle mani sul pavimento di fianco ai glutei mantenendo il busto eretto. Piegare il mento in avanti sul petto il più possibile, sollevare il corpo da terra piegando le ginocchia, mantenendo le braccia tese e tendendo ogni muscolo del corpo. Si deve in pratica formare un ponte, con il busto che rimane parallelo al pavimento mentre le braccia e la parte inferiore delle gambe formano una linea verticale. Tornare ora nella posizione iniziale rilassando i muscoli prima di ripetere la sequenza.
Respirazione
Quando si solleva il corpo si inspira profondamente trattenendo il respiro quando si tendono i muscoli. Espirare quando si ritorna a terra.
AIUTA AD ALLEVIARE : Artrite – Osteoporosi – Mestruazioni irregolari o difficoltose – Sintomi della menopausa – Congestione da sinusite
BENEFICI PER LA SALUTE : ha un effetto fortificante sulla ghiandola della tiroide, su tutti gli organi del sistema digestivo, ed anche gli organi e le ghiandole sessuali compresi prostata ed utero, sulla circolazione e sul flusso linfatico. Esso dà tono all’addome, al muscolo cardiaco e al diaframma, e rafforza addome, cosce, braccia e spalle. Se soffrite di congestione da sinusite, troverete che aiuta a liberare i dotti nasali. Se soffrite di artrite localizzata al collo, alla spalle, alle anche ed alle ginocchia troverete questo movimento particolarmente utile ad alleviare i sintomi. Lo stesso si può dire per quelle persone che soffrono di osteoporosi a carico di braccia, gambe e bacino. Rende anche più profonda la respirazione e accelera i principali chakra collegati alle aree della gola, del torace, dell’addome superiore e inferiore, e del coccige (chakra 5, 4, 3, 2 e 1). Questo movimento può inoltre influenzare positivamente i cicli mestruali o difficoltosi e i sintomi delle menopausa.
SOTTOPONETEVI AD UN CONTROLLO MEDICO : Se vi è stata diagnosticata una delle seguenti malattie, questo Rito dovrebbe essere effettuato soltanto con l’approvazione del vostro medico : ernia, ernia iatale, ipertiroidismo, sindrome di Meniere, vertigine o malattie accompagnate da crisi acute e periodiche. Se siete in stato interessante, avete subito un intervento chirurgico entro gli ultimi sei mesi, se soffrite di ipertensione senza controllo mediante farmaci o di ipertiroidismo, o di una grave forma di artrite alla spina dorsale, o di alterazioni dei dischi intervertebrali, chiedete sempre al vostro medico il permesso per poter effettuare questo Rito. Se avete il cuore ingrossato, problemi di valvole cardiache, o avete sofferto di infarto durante gli ultimi tre mesi, non eseguite questo Rito senza l’esplicito consenso del vostro medico.
Quinto Rito
Rivolti verso il pavimento, poggiare le mani sul pavimento con le braccia tese, flettendo le dita dei piedi. Tenere sia le mani che i piedi a una distanza di 60 cm. Si inizia con le braccia perpendicolari al pavimento inarcando la schiena. Piegare lentamente la testa indietro il più possibile, poi sollevare e piegare il corpo all’altezza dei fianchi formando una V capovolta, contemporaneamente ripiegare il mento sul petto. Ritornare poi alla posizione iniziale e ripeterlo.
Respirazione
Inspirare quando si solleva il corpo ed espirare completamente quando ci si abbassa.
AIUTA AD ALLEVIARE : Artrite – Osteoporosi – Mestruazioni irregolari o difficoltose – Congestione da sinusite – Problemi digestivi e intestinali – Dolori alla schiena – Rigidità delle gambe e del collo.
BENEFICI PER LA SALUTE : ha un effetto rinvigorente sulla ghiandola della tiroide, sulle surrenali, sui reni, su tutti gli organi e ghiandole sessuali compresi prostata e utero. Esso favorisce la circolazione e il flusso linfatico, il che ha un impatto positivo sul sistema immunitario, stimola una respirazione più profonda, energia e vitalità, ed accelera la rotazione di tutti i chakra. Tonifica l’addome, il muscolo cardiaco, e il diaframma, rinforza i muscoli addominali, delle gambe e delle braccia e aiuta ad alleviare i dolori lombari così come la rigidità delle gambe e del collo. E’ utile per alleviare i sintomi della menopausa e delle mestruazioni irregolari o difficoltose. Inoltre libera la cavità nasali, riduce i problemi digestivi e intestinali, aiuta coloro che soffrono di osteoporosi alle braccia ed alle gambe, e può apportare sollievo a chi soffre di artrite al bacino, alla schiena, alle spalle, alle mani e ai piedi.
SOTTOPONETEVI AD UN CONTROLLO MEDICO : se soffrite di ernia, di ernia iatale, di ipertensione senza controllo di farmaci, di alterazioni dei dischi intervertebrali, di ipertiroidismo, di sindrome di Meniere, di vertigine o di malattie accompagnate da crisi acute e periodiche, chiedete sempre il consiglio del vostro medico prima di effettuare questo Rito. Le donne incinte e coloro che hanno subito interventi chirurgici entro gli ultimi sei mesi dovrebbero anche richiedere il parere di un medico. Se avete il cuore ingrossato, problemi d valvole cardiache, o avete sofferto di infarto durante gli ultimi tre mesi, non eseguite questo Rito senza l’esplicito consenso del vostro medico.
Sesto Rito
I Cinque Tibetani ripristinano la salute e la vitalità della gioventù, afferma il colonnello Bradford. Ma, aggiunge, se volete davvero ritrovare completamente la salute e l’aspetto della giovinezza, esiste il Sesto Rito che dovreste praticare.
Esso canalizza l’energia sessuale per scopi più alti. Per divenire un “superuomo” o una “superdonna” è necessario il celibato cioè l’astinenza da rapporti sessuali. La potente forza vitale contenuta nel nostro impulso sessuale dovrebbe essere conservata e fatta rifluire verso l’alto, così da poter essere utilizzata da tutti i chakra.
Il colonnello Bradford non intendeva dire che bisogna reprimere l’impulso sessuale, ma intendeva dire che, una volta che l’impulso sessuale è ben vivo e ad alta intensità, bisogna imparare a canalizzare questo potente stimolo nel Sesto Rito. Trasmutare lo stimolo sessuale attivo modificandolo, libera la sua poderosa energia. In tal modo, l’energia riproduttiva o sessuale, “diretta verso l’alto”, può essere trasformata in energia di longevità.
Il Sesto Rito implica quello che l’Hatha yoga chiama un arresto del respiro. Si spinge nell’addome mentre si vuotano i polmoni con una forte espirazione: quindi si trattiene il respiro per un preciso periodo di tempo.
Fondamentalmente, la postura del Sesto Rito lavora sull’energia riproduttiva. Essa indirizza verso l’alto il “calore primario” verso i centri più alti.
Il celibato è richiesto per preservare questa preziosa energia, che altrimenti verrebbe dissipata nella sessualità. L’uomo medio eiacula circa 80 volte l’anno per 65 anni circa, per un totale circa di 5.000 volte nel corso della vita. Questo genera circa sedici litri di seme ed una quantità tra i 200 ed i 500 milioni di spermatozoi individuali per ogni eiaculazione, sperma sufficiente per generare un trilione di vite umane.
Da un punto di vista energetico, ci troviamo di fronte ad una spaventosa forza creativa. Immaginate cosa si può fare con questa energia usandola in modo diverso. Questa è l’idea sulla quale si basa il Sesto Rito: se voi praticate l’astinenza, potete conservare la vostra potente forza riproduttiva e canalizzarla per ottenere un eccellente stato di salute, il ringiovanimento e la longevità.
Come fare il Sesto Rito
Posizione di partenza
State diritti in piedi, i piedi aderenti al suolo e leggermente distanziati tra loro, le braccia lungo i fianchi.
Azione
Espirate lentamente mentre vi piegate all’altezza della vita, mettendo le mani sulle ginocchia. Continuate ad espirare fino a che non avete vuotato interamente i polmoni.
Con i polmoni vuoti, tornare in posizione eretta. Posizionare le mani sui fianchi e spingete verso il basso: questo spingerà le spalle verso l’alto. Affinché questo movimento sia efficace si deve far rientrare l’addome e sollevare il torace quanto più possibile quando le spalle vengono spinte verso l’alto. Dovete farlo senza inspirare. Questo dirige l’energia verso gli altri centri. Tenete questa posizione il più a lungo possibile.
Quando dovete respirare, fatelo attraverso il naso. Quando i polmoni sono pieni, espirate attraverso la bocca. Mentre espirate, rilassate l’addome, le spalle, e fate scivolare le braccia lungo i fianchi fino a che non riprendano la loro posizione naturale.
Fate alcuni profondi respiri, inspirando ed espirando dal naso. Questo indica il completamento di una intera ripetizione del Sesto Rito. Esso dovrebbe essere fatto per 2 o 3 volte.
Come fare i 5 Tibetani
Praticare i Riti in sequenza, dal Primo al Quinto.
Eseguire i Cinque Tibetani ogni giorno. Naturalmente, vi saranno giorni in cui sarà semplicemente impossibile prendersi i 20-30 minuti necessari ad eseguire l’intera routine. Ma non prendete l’abitudine di saltarli per più di un giorno o non avrete mai l’occasione di scoprire i benefici che i Riti possono apportare alla vostra vita e alla vostra salute.
Se siete ammalati, occupati o affaticati, è molto meglio eseguire ogni Rito per sole 3 volte piuttosto che non farlo affatto. Ci vogliono meno di cinque minuti per eseguire 3 ripetizioni di ogni Rito. Pensate a ciò come se doveste lavarvi il viso invece di fare una doccia completa. Non importa quanta fretta abbiate al mattino, c’è sempre tempo per lavarsi il viso.
Se vi capita di saltare per più di un giorno, vi suggerisco di fare alcuni passi indietro nella routine. Effettuate un minore numero di ripetizioni di quelle che stavate facendo e recuperate la forma nel giro di una settimana. Non cercate mai di aggiungere delle ripetizioni extra per compensare quelle che avete perduto. Non si insisterà mai abbastanza sul fatto che, sia che stiate ricominciando la routine dopo un intervallo di tempo, sia che stiate appena iniziando, è importante lavorare con gradualità per raggiungere le 21 ripetizioni di ogni Rito.
Anche se siete fisicamente in grado di effettuare tutte e 21 le ripetizioni sin dall’inizio, seguite le istruzioni come vengono date. Aumentate gradualmente fino a completare il ciclo. Diversamente dalla ginnastica ritmica o da altre comuni forme di esercizio fisico, i Riti hanno a che fare con cose più sottili della semplice forza muscolare e dell’agilità. Rispettate il procedimento. Impegnatevi per la qualità piuttosto che per la quantità.
La pratica regolare conforme alle istruzioni assicura il successo. Se fate questo, probabilmente non vi sentirete scoraggiati e scoprirete che non è difficile attenervi al vostro impegno giornaliero. Sarà meno probabile che soffriate di crampi o che sperimentiate reazioni spiacevoli come nausea o vertigini.
Le 21 ripetizioni di ogni Rito sono tutto quel che serve. Semplicemente, non esiste alcuna ragione per aumentarle. Se volete, potete eseguire i Riti due volte al giorno, al risveglio ed alla sera, ma almeno due ore dopo aver mangiato.
E’ meglio eseguire i Riti come prima cosa al mattino a stomaco vuoto. La mia raccomandazione è di svegliarvi una mezz’ora prima per avere abbastanza tempo per eseguire i Riti senza fretta. So che può essere duro, specialmente all’inizio, ma lo sforzo sarà ben ricompensato. Inizierete la vostra giornata pienamente svegli, rilassati ed energici, e qualcuno scoprirà di aver bisogno di meno ore di sonno.
E’ importante indossare abiti comodi e confortevoli che non impediscano i movimenti. Felpe, pantaloncini e T-shirt, pigiama o perfino la vostra biancheria intima sono l’ideale. Io penso sia meglio stare a piedi nudi, ma se avete freddo ai piedi, potete indossare dei calzini. Come per ogni altra forma di esercizio, chi normalmente porta occhiali deve toglierli.
I 5 Tibetani hanno lo scopo di farvi rilassare, perciò è importante non opprimere la loro pratica con agitazioni e conflitti vari. Scegliete il posto più confortevole, tranquillo e ragionevolmente privato possibile, con spazio sufficiente attorno a voi per allungarvi completamente.
Se il pavimento non è rivestito sarebbe preferibile avere un tappeto da ginnastica o da yoga, o un pezzo di gommapiuma sottile, ovvero uno spesso scampolo di tappeto su cui sdraiarvi. Avvicinatevi agli esercizi in stato di concentrazione. Questo è il momento di prestare attenzione al vostro corpo, di imparare ad ascoltarlo. Sebbene io sia consapevole che alcuni la pensano in modo diverso, credo sia meglio non avere alcun tipo di musica in sottofondo. Essa non serve altro che a distrarre ulteriormente la mente dal corpo.
Per l’esecuzione dei Riti l’ideale sarebbe un’atmosfera calma ma forse ciò, nella vostra vita, non sempre è possibile. Accettate, non tentate di ribellarvi, e non permettete al troppo sonno o alla confusione del vostro ambiente familiare di diventare delle scuse per non effettuare la pratica.
Mentre praticate i Riti, cercate di non pensare alla vostra giornata, ai vostri obblighi, ed ai vostri interessi. Quando vi accorgete di essere preoccupati e di essere scivolati via dalla consapevolezza delle sensazioni del vostro corpo, focalizzate nuovamente l’attenzione ai movimenti che state facendo. Se in qualche modo siete simili a me, è probabile che dobbiate fare questo molte e molte volte. La concentrazione sulla respirazione può aiutarvi per una rinnovata concentrazione e vi aiuterà a rilassarvi.
I Cinque Tibetani possono benissimo adattarsi alla vostra vita. Diversamente da molte altre tecniche e scuole di pensiero che ci sono giunte dall’Oriente, l’esecuzione dei Riti non vi costringerà a modificare il vostro stile di vita, la vostra visione del mondo, o la vostra religione. Nonostante il fatto che essi abbiano le loro radici in un’antica disciplina spirituale, essi possono essere effettuati unicamente come una forma di esercizio.
I 5 Tibetani rappresentano una preparazione ed un buon sostegno per coloro che sono interessati alla meditazione. E’ consigliabile prima eseguire i Riti, e poi meditare. Anche se non praticate la meditazione, potreste prendervi del tempo dopo i Riti per sedervi tranquillamente, rilassarvi e schiarire la mente. Non fate altro che sdraiarvi comodamente in posizione supina per 10 o 15 minuti dopo aver completato la routine. In quanto gioca un ruolo essenziale nella capacità del corpo di curarsi e di nutrirsi, il rilassamento non farà altro che accentuare i benefici dei Riti su di esso.
Gli scienziati testimoniano i "miracoli" tibetani
Esiste un’ampia documentazione delle meraviglie spirituali del Tibet negli scritti di Baird T. Spalding (1858-1953), uno scienziato che organizzò una spedizione di ricerca in Tibet all’inizio del 1894. Un giorno egli e i suoi amici pranzarono con quattro uomini straordinari. Uno disse loro di avere mille anni, eppure il suo corpo era saldo e flessibile come quello di un uomo di 35. L’uomo vicino a lui disse di avere 700 anni, eppure mostrava il corpo di un vigoroso quarantenne.
La guida di Spalding, un maestro di nome Emil, disse di avere 500 anni. Qual era il loro segreto? Essi avevano appreso in che modo assicurarsi questa straordinaria longevità “perfezionando” il corpo. Cioè erano riusciti a dominare a tal punto i suoi elementi biochimici da poterli dissolvere e ricostituire a volontà. Spalding visse fino all’età di 95 anni, possedeva un’energia pressoché illimitata, non si stancava quasi mai, e riusciva a sopravvivere per settimane di fila con sole quattro ore di sonno per notte.
Tra i primi occidentali che viaggiarono per tutto il Tibet vi fu una studiosa francese del buddismo, Alexandra David-Neel (1868-1969). Viaggiare in Tibet era pericoloso, la David-Neel e il lama tibetano, suo compagno di viaggio, dovettero travestirsi da naljorpa, cioè pellegrini-mendicanti.
Dal 1912 al 1924 trascorse più o meno dodici anni in Tibet; documentò le sue imprese e scoperte in una serie di libri che vengono ancora stampati e sono tuttora letti con emozione. La David-Neel era una praticante buddista. Studiò la lingua e la cultura del Tibet sotto la supervisione del Panchen Lama, ottenne l’equivalente di una libera docenza nello studio del buddismo, e le fu conferito l’abito onorifico dei lama. Sua santità il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, dice che la David-Neel fu la prima che fece conoscere all’Occidente il vero Tibet e che comunicò l’autentico sapore del Tibet, così come l’aveva scoperto.
La David-Neel ha riportato testimonianze di prodezze mistiche e spirituali così ragguardevoli, che le esperienze riferite dal colonnello Bradford, al confronto, impallidiscono. Ad esempio la capacità di stare seduti, nudi, sulla cima gelida di un monte nevoso avvolti in coperte immerse in precedenza nell’acqua ghiacciata, per poi trasformare l’acqua in vapore ed asciugare completamente le coperte. Questa impresa si può realizzare padroneggiando perfettamente una forma di respirazione chiamata tumo. L’idea è quella di generare calore all’interno del corpo combinando una particolare modalità di respirazione con alcuni pensieri ed immagini visualizzate. Tutto ciò intensifica il calore corporeo all’interno del plesso solare. Se la pratica viene correttamente eseguita, si comincia davvero ad avvertire il calore in tutto il corpo.
La David-Neel ebbe anche l’occasione di assistere al lung-gom (camminare in trance). Riguarda la capacità di coprire grandi distanze a piedi, parecchi giorni di fila, senza fermarsi per mangiare o bere. I maestri di lung-gom si muovono sul terreno quasi volando. Osservando un altro che camminava in trance, la David-Neel annotò che non correva, ma piuttosto “sembrava sollevarsi da terra procedendo a salti”. I marciatori in trance, per tutto il periodo in cui mantenevano tale stato, potevano coprire enormi distanze in breve tempo, senza mostrare alcun segno di stanchezza al loro arrivo.
Un altro studioso americano che soggiornò in Tibet dal 1917 al 1922, W.Y. Evans-Wentz, manifestò la convinzione che i poteri fisici e mentali dello yoga non avessero rivali. “Il mago supremo nello yoga è la Mente” egli spiegava. “Controllando la propria mente, un maestro di yoga può controllare qualunque cosa nel mondo fisico, compreso l’atomo”.
Lo scrittore tedesco Theodore Illion si mise in viaggio verso il Tibet a metà degli anni ’30. Illion conobbe e frequentò per cinque giorni un uomo, un eremita, che dimostrava circa 30 anni, sebbene la sua vera età fosse di 90. Un giorno, durante un esercizio da effettuarsi in due, Illion afferrò il corpo dell’uomo. “Era elastico e flessibile come quello di un ragazzo di 19 anni”. L’uomo disse a Illion che mangiava pochissimo e assai di rado e che digiunava per la maggior parte del tempo. “E’ per questo allora che sembri così giovane” gli disse Illion. “No”, replicò l’eremita. “Ciò che mi mantiene giovane è l’essere libero dai veleni della paura, della preoccupazione e dell’ansia”.
Una delle chiavi di questa elastica longevità è l’arte del rilassamento, si tratta della tranquillità della mente, che non indulge a preoccupazione, paura o ansia. Una vita di continue contrazioni invecchia mente e corpo. E cosa più importante, continuò l’eremita, per rimanere giovani, bisogna sentirsi giovani. Se si è vecchi nel cuore, se si agisce da vecchi, ben presto seguirà la vecchiaia fisica, a prescindere da diete o pratiche varie. Per ottenere una tale vitalità, bisogna modificare la propria mente e le proprie prospettive.
La chiave per far funzionare i Cinque Tibetani, dice Bradford, è nell’attitudine mentale. Se si vuole diventare più giovani, occorre cancellare mentalmente il concetto di invecchiamento, e sostituirlo con l’immagine e le sensazioni della giovinezza. Dice il colonnello Bradford, “se riesci a vederti giovane a dispetto della tua età, anche gli altri ti vedranno così”.
Tutto è nella mente. Siete voi che create la vostra realtà. La mente muove la materia.
Il punto di vista della medicina sui 5 Tibetani
Il dottor Bowen, che pratica da più di 15 anni, ha formulato una spiegazione molto precisa sul perché e sul modo in cui i Cinque Tibetani apportano questi benefici : “La somma totale degli input e degli output neurologici del corpo in un momento dato si chiama stato integrativo centrale. Pensate ad esso come a un conto corrente. I “depositi” provengono dai recettori meccanici, i nervi sensori specializzati delle articolazioni.
La più alta densità di questi recettori meccanici si trova nell’area della testa e della parte superiore del collo, e quasi tutti i Riti comprendono un qualche tipo di flessione o estensione del collo. Questi nervi forniscono un flusso costante di informazioni sensorie al cervello. Il movimento dell’articolazione stimola i recettori meccanici, e ciò accresce l’attività nel cervelletto e nel talamo. Queste parti del cervello integrano tutte le informazioni in arrivo e regolano il sistema nervoso simpatico e quello parasimpatico, il quale controlla le azioni involontarie, automatiche del corpo, come le funzioni di cuore, polmoni, intestino e ghiandole.
Più “depositi” si fanno, migliore sarà l’equilibrio e più opzioni si avranno. La carenza di stimolazione, ad esempio quando una persona è confinata a letto per un lungo periodo di tempo, ha come risultato una diminuzione del “saldo del conto”.
Secondo il dottor Bowen, una delle cose che maggiormente contribuiscono al prematuro invecchiamento ed alle malattie croniche è la nostra vita sedentaria. La carenza di movimento provoca un rallentamento sensorio che influisce su ogni sistema corporeo. Quando i nervi sensori non ricevono alcun segnale, essi iniziano ad atrofizzarsi, e ciò porta ad una interruzione nelle altre funzioni.
I 5 Tibetani funzionano stimolando i recettori meccanici e rafforzando lo stato integrativo centrale, che a sua volta influisce sul sistema immunitario, sulla digestione, sulla respirazione, sull’attività cardiovascolare e sull’evacuazione. Ecco perché la pratica dei Riti può diminuire la possibilità di contrarre l’influenza o il raffreddore, può ritardare il sorgere di malattie degenerative associate con l’invecchiamento, ed avere un effetto benefico su molti disturbi diversi, dall’artrite ai problemi di sinusite.
Molte persone esaminate hanno dichiarato di aver ricevuto un notevole sollievo e/o il pieno recupero da un sacco di problemi di salute. Ad esempio, la congestione della sinusite con l’emicrania e il dolore che l’accompagnano, le infezioni da sinusite cronica, le emicranie, le allergie, e gli eventi persistenti e ricorrenti di affezioni respiratorie, come raffreddori o bronchiti, sono scomparsi del tutto o diminuiti di intensità per molte persone. Un gran numero di persone ha potuto diminuire il livello di dosaggio o addirittura eliminato i farmaci per l’asma, l’ulcera e l’ipertensione.
Sembra che i 5 Tibetani giovino anche nella stabilizzazione dei livelli di glicemia per coloro cui viene diagnosticata una ipoglicemia e il diabete. Diverse persone hanno migliorato le funzioni dei reni, della milza e dell’intestino. I 5 Tibetani alleviano i sintomi della colite e stimolano una tiroide ipoattiva. Molte persone hanno avuto un effetto benefico sulla vista, sull’udito e sulla memoria. Altri hanno migliorato i disturbi alla schiena, alla colonna vertebrale, al collo ed alle articolazioni. Anche nell’artrite attraverso i Riti si sono verificato dei miglioramenti.
I 5 Tibetani aiutano anche a normalizzare il peso corporeo. Per coloro che volevano aumentare di peso, i Cinque Riti hanno prodotto un marcato e salutare incremento dell’appetito, che ha prodotto un adeguato accrescimento di peso. Al contrario, coloro che avevano bisogno di perdere peso hanno registrato un calo di diversi chili, anche senza mettersi a dieta.
Per alcune persone i 5 Tibetani hanno generato una trasformazione che ha incluso la scomparsa delle macchie della pelle, delle deformazioni, delle rughe e di quello sguardo da cane bastonato che deriva dalla guance flaccide e cadenti. La postura è migliorata. Per un gran numero di persone, i capelli che erano grigi o bianchi sono tornati, almeno in parte, al loro coloro originario. I capelli radi crescono più folti e lucenti.
Una circolazione migliore incrementa il flusso sanguigno, specialmente al volto, portando ossigeno fresco ed elementi nutritivi alla pelle e trasportando via i prodotti di scarto. Naturalmente, la pratica quotidiana dei Riti, che stimola il sistema nervoso, che a sua volta controlla il sistema circolatorio, contribuisce ad un aspetto migliore e più giovane.
I vari medici interpellati ritengono che il miglioramento della circolazione prodotto dai Riti aiuti il corpo a liberarsi dalle tossine, prodotti di scarto e impurità che sono immagazzinati nel tessuto grasso, negli organi e nelle articolazioni. Altri focalizzano l’attenzione sul fatto che i Riti generano un migliore flusso di ossigeno verso il cervello, la qualcosa migliora la sua capacità di funzionamento. Molti sono convinti che la stimolazione dei chakra, o centri di energia, rappresenti di fatto una stimolazione del sistema endocrino.
“La collocazione dei chakra lungo la colonna vertebrale corrisponde a quella delle maggiori ghiandole endocrine”, spiega il dottor David Selman. “Queste ghiandole aiutano a mantenere l’equilibrio omeostatico della struttura chimica corporea e le sue funzioni automatiche. La tiroide e l’ipofisi, che sono legate alla produzione dell’ormone della crescita associato all’invecchiamento, fanno parte del sistema endocrino. Esse sono situate nell’area della testa e del collo, ed i 5 Tibetani funzionano ottimamente impegnando quella zona ed attivando quelle ghiandole. Negli studi scientifici, l’introduzione di piccole quantità di questo ormone della crescita, ha dimostrato di rallentare il processo di invecchiamento.
Effetto placebo
Una delle chiavi del successo di Bradford nel creare un corpo più giovane consiste nel vederlo come tale. Il fenomeno chiamato effetto placebo dimostra in modo molto evidente che le aspettative e convinzioni sono in grado di influire direttamente sullo stato fisico. Un placebo non è altro che una pillola di zucchero data a pazienti che credono di ricevere un farmaco benefico.
Approssimativamente un terzo dei pazienti che ricevono un placebo sperimenta dei miglioramenti, proprio come se avessero assunto un farmaco attivo. E’ probabile che il reale miglioramento fisico venga creato nella mente del paziente e nella aspettativa di miglioramento. L’opera della psicoterapeutica Evelyn Silvers di Los Angeles, libera docente, dimostra quanto potente possa essere l’effetto placebo. Ella disse a soggetti che soffrivano di dolori cronici che il loro corpo ospitava una “farmacia interna”. Combinando insieme suggestione e visualizzazione guidata, ella incoraggiò i pazienti a stimolare la produzione di “farmaci” che sopprimessero il dolore.
Chiese loro di immaginare la costituzione di un’ampia riserva di endorfine (i soppressori naturali del dolore fisico), che essi potevano mentalmente iniettare per endovena. I risultati furono impressionanti. Utilizzando questa tecnica, molti pazienti riuscirono ad eliminare o ridurre il dolore cronico ed a disassuefarsi dagli antidolorifici.