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Sensibilizzazione centrale

Introduzione

La sensibilizzazione centrale è un fenomeno chiave nelle patologie del dolore cronico. Si riferisce a un processo in cui il sistema nervoso centrale (SNC) diventa ipersensibile agli stimoli, intensificando la percezione del dolore. Questo stato può persistere anche in assenza di stimoli dolorosi o dopo la risoluzione di una lesione, portando alla cronicizzazione del dolore. In particolare, questo fenomeno gioca un ruolo centrale in condizioni come la fibromialgia, la neuropatia e altre sindromi dolorose croniche. A livello neuronale, la sensibilizzazione centrale implica cambiamenti funzionali e strutturali che aumentano la reattività dei neuroni del dolore.

Meccanismi di Sensibilizzazione Centrale

Attivazione e Potenziamento dei Recettori NMDA

La trasmissione del dolore dipende in larga parte dall’attivazione di recettori eccitatori, tra cui i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA), che si trovano principalmente nei neuroni del midollo spinale. In condizioni di dolore acuto, i recettori NMDA sono meno coinvolti; tuttavia, in situazioni di dolore prolungato, i recettori NMDA si attivano e rimangono tali, favorendo un’infiammazione duratura nel sistema nervoso. L’ingresso di ioni calcio attraverso questi recettori altera le caratteristiche biochimiche e strutturali dei neuroni. L’aumento della concentrazione intracellulare di calcio attiva enzimi come le protein-chinasi, che promuovono la plasticità neuronale e la iper-reattività.

Aumento del Rilascio di Neurotrasmettitori Eccitatori

L’attivazione dei recettori NMDA stimola il rilascio di neurotrasmettitori eccitatori, come il glutammato e la sostanza P, fondamentali per la trasmissione dei segnali di dolore. Questi neurotrasmettitori eccitatori si legano ai recettori post-sinaptici, aumentando l’eccitabilità delle cellule nervose. La loro elevata concentrazione nei neuroni del dolore abbassa la soglia di attivazione e può portare alla percezione dolorosa di stimoli innocui (allodinia). Questo rilascio cronico e in eccesso di neurotrasmettitori rende i neuroni del midollo spinale ipersensibili e amplifica il segnale doloroso.

allodinia
Cos'è l'allodinia

L’allodinia è una condizione in cui una persona percepisce come dolorosi stimoli che, normalmente, non dovrebbero provocare dolore. Questo significa che il corpo reagisce in modo anomalo a stimoli innocui, come un leggero tocco, la pressione dei vestiti sulla pelle o anche un lieve cambiamento di temperatura.
Esistono diversi tipi di allodinia:
– Tattile: dolore provocato dal contatto o dalla pressione leggera, come il semplice sfioramento della pelle.
– Termica: dolore causato da lievi variazioni di temperatura, anche quando queste sono lontane dai livelli normalmente considerati dolorosi (ad esempio, un po’ di aria fresca).
– Dinamica: dolore percepito durante movimenti leggeri sulla pelle, come spazzolare o accarezzare.

Riduzione della Soglia di Attivazione dei Neuroni

In condizioni di sensibilizzazione centrale, i neuroni del dolore richiedono meno stimoli per essere attivati. In pratica, la soglia di attivazione dei neuroni diminuisce, rendendoli iper-reattivi anche agli stimoli minori, normalmente non percepiti come dolorosi. Tale fenomeno contribuisce all’allodinia e all’iperalgesia, condizioni che alterano la normale percezione del dolore. Questo meccanismo avviene attraverso cambiamenti a livello di espressione e attività dei canali ionici e dei recettori.

iperalgesia
Plasticità Neuronale e Potenziamento a Lungo Termine (LTP)

La sensibilizzazione centrale induce modificazioni strutturali nei neuroni, che favoriscono una “memoria del dolore”. Questo meccanismo è noto come potenziamento a lungo termine (LTP) e si verifica anche in condizioni normali come l’apprendimento. Nel caso della sensibilizzazione centrale, l’LTP si manifesta come un rafforzamento patologico delle connessioni sinaptiche dei neuroni del dolore. Le sinapsi diventano più forti e durevoli, consolidando una trasmissione amplificata del dolore anche in assenza di nuovi stimoli.

LTP potenziamento a lungo termine
NELL'IMMAGINE SI VEDE COME LA FORZA SINAPTICA VENGA POTENZIATA ATTRAVERSO IL PROCESSO LTP (POTENZIAMENTO AL LUNGO TERMINE), MOSTRANDO UN MAGGIORE RILASCIO DI NEUROTRASMETTITORI E UN AUMENTO DELLA SENSIBILITA' RECETTORIALE NELLA CELLULA POSTSINAPTICA.
Ruolo delle Cellule Gliali e delle Molecole Pro-Infiammatorie

Le cellule gliali, che normalmente svolgono un ruolo di supporto per i neuroni, hanno una funzione centrale nella sensibilizzazione centrale. In caso di dolore cronico o di lesioni, le cellule gliali rilasciano molecole pro-infiammatorie, come le citochine e le prostaglandine, che agiscono sui neuroni rendendoli ancora più sensibili agli stimoli. Queste molecole infiammatorie, una volta rilasciate, alterano la reattività neuronale e aumentano la trasmissione di segnali dolorosi. Le cellule gliali possono quindi mantenere uno stato di infiammazione che contribuisce alla cronicizzazione del dolore.

cellule gliali
Cosa sono le cellule gliali

Le cellule gliali, o glia, sono un insieme di cellule nel sistema nervoso che supportano e proteggono i neuroni, oltre a svolgere diverse altre funzioni essenziali. A differenza dei neuroni, che trasmettono segnali elettrici, le cellule gliali non partecipano direttamente alla trasmissione dei segnali, ma contribuiscono al mantenimento di un ambiente ottimale per l’attività neuronale. Esistono diversi tipi di cellule gliali, ognuna con ruoli specifici.

Principali tipi di cellule gliali

Astrociti
– Si trovano prevalentemente nel sistema nervoso centrale (SNC).
– Regolano l’ambiente extracellulare, mantenendo l’equilibrio di ioni e neurotrasmettitori.
– Forniscono nutrienti ai neuroni e supportano la barriera emato-encefalica, che protegge il cervello dalle sostanze tossiche.
– Possono anche partecipare alla risposta infiammatoria nel cervello, rilasciando citochine e altre molecole.
Oligodendrociti
– Presenti nel sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale).
– Formano la mielina, una sostanza isolante che avvolge gli assoni dei neuroni, permettendo una trasmissione più rapida dei segnali elettrici.
– Ogni oligodendrocita può avvolgere più di un assone, formando segmenti di mielina in più punti.
Cellule di Schwann
– Si trovano nel sistema nervoso periferico (SNP).
– Analogamente agli oligodendrociti, le cellule di Schwann formano la mielina, ma nel sistema nervoso periferico.
– Ogni cellula di Schwann avvolge solo un singolo segmento di un assone, fornendo isolamento e facilitando la trasmissione dei segnali.
Microglia
– Sono le cellule immunitarie del sistema nervoso centrale e svolgono un ruolo fondamentale nella difesa contro agenti patogeni e nel mantenimento della salute del tessuto nervoso.
– Rimuovono detriti cellulari, scarti e cellule danneggiate o morte attraverso la fagocitosi.
– Partecipano alla risposta infiammatoria nel SNC e possono rilasciare molecole infiammatorie (citochine), che possono influenzare i neuroni e altre cellule gliali.
Cellule Ependimali
– Rivestono le cavità del sistema nervoso centrale, come i ventricoli cerebrali e il canale centrale del midollo spinale.
– Producono e regolano il flusso del liquido cerebrospinale (LCS), che fornisce nutrienti e rimuove scarti dalle cellule del cervello.
– Alcune di queste cellule possiedono ciglia che facilitano la circolazione del liquido cerebrospinale.

Funzioni Generali delle Cellule Gliali

Le cellule gliali svolgono molte funzioni essenziali per il funzionamento e la protezione del sistema nervoso:
– Supporto strutturale: Forniscono una struttura che sostiene fisicamente i neuroni.
– Isolamento e mielinizzazione: Creano guaine di mielina intorno agli assoni, isolando elettricamente i neuroni e accelerando la conduzione degli impulsi.
– Regolazione chimica: Mantengono l’equilibrio degli ioni e dei neurotrasmettitori nello spazio extracellulare.
– Risposta immunitaria e difesa: Le microglia fungono da difensori del sistema nervoso contro infezioni e danni.
– Riparazione e rigenerazione: Alcuni tipi di cellule gliali, come le cellule di Schwann, sono coinvolte nella rigenerazione degli assoni nel sistema nervoso periferico.

Modulazione Inibitoria Alterata

Normalmente, il sistema nervoso possiede meccanismi inibitori per modulare e controllare la trasmissione del dolore, come i recettori GABA e gli oppioidi endogeni. In presenza di sensibilizzazione centrale, questi meccanismi inibitori diventano meno efficaci, compromettendo la capacità del sistema nervoso di “frenare” i segnali dolorosi. Di conseguenza, anche i piccoli segnali dolorosi non vengono più adeguatamente modulati, contribuendo all’aumento della percezione del dolore.

Conclusione

La sensibilizzazione centrale è un meccanismo complesso che coinvolge cambiamenti nei recettori, nei neurotrasmettitori, nelle sinapsi e nelle cellule di supporto del sistema nervoso. Questa condizione rende il sistema nervoso iper-reattivo e meno capace di distinguere tra stimoli innocui e dolorosi, portando a una percezione esagerata e persistente del dolore. Comprendere i meccanismi neuronali della sensibilizzazione centrale è cruciale per sviluppare trattamenti mirati che possano aiutare a gestire il dolore cronico.

Riferimenti Scientifici

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– Latremoliere, A., & Woolf, C. J. (2009). “Central sensitization: A generator of pain hypersensitivity by central neural plasticity”. The Journal of Pain, 10(9), 895-926. doi:10.1016/j.jpain.2009.06.012
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